Piemonte, l’europarlamentare Cirio (FI): “La legge regionale non è vergognosa, ma che sia sbagliata lo dico chiaro e forte”
“La legge regionale non è vergognosa, ma che sia sbagliata lo dico chiaro e forte”. E’ quanto dichiarato dall’europarlamentare di Forza Italia ed ex assessore regionale, Alberto Cirio.
“Il gioco ci sarà sempre e assumerà mille volti diversi. Quello che vorrei è che se mio figlio passa davanti a una slot machine sappia a cosa va incontro, alle illusioni che potrebbe vivere e ai rischi che potrebbe correre iniziando a giocare. Togliamo pure le slot da bar e tabacchi – ha detto Circio – che continueranno però a vendere Win for Life, Gratta e Vinci e chissà cos’altro su cui lo Stato incassa fior di soldi, come sulle sigarette su cui fa scrivere che fanno male ma poi ne autorizza la vendita. Per non parlare di tutti i giochi d’azzardo che si possono scegliere su internet. Vogliono far pagare le tasse a Google e Amazon, le facciano pagare anche a questi siti. Il proibizionismo serve a nulla, occorre la prevenzione. Mi stupisco che la sinistra ignori quello che è uno dei suoi cavalli di battaglia. La legge piemontese, elaborata in un contesto diverso da quello attuale, è sbagliata ed è più la bandiera di una posizione politica che utile a risolvere il problema”.
Cirio, come già fatto dal governatore Toti in Liguria, concorda con l’idea di sospendere la legge piemontese in modo da uniformarla a quella nazionale: “Dato che è previsto un monitoraggio confido nel consiglio regionale per una verifica sull’impatto reale che avrà sul territorio. Qui non si tratta di lobby, ma, da un lato, di rispettare e tutelare imprese e posti di lavoro e, dall’altro, di educare a un ‘consumo consapevole’ anche quando si parla di gioco”.
La legge regionale anti-gioco del Piemonte arriva in Europa. L’europarlamentare Alberto Cirio (Forza Italia), in una petizione, ha chiesto alla Commissione Europea di pronunciarsi sulla compatibilità tra la legge regionale antiludopatia e le libertà economiche del mercato interno previste dal Trattato. L’iniziativa di Cirio va ad inserirsi in un momento particolarmente delicato per il futuro assetto dei giochi nella regione: secondo la normativa, a partire dal 1° dicembre prossimo decadranno tutte le vecchie concessioni non in regola con il distanziometro (300 metri da una serie di luoghi sensibili per i comuni fino a cinquemila abitanti, 500 metri per gli altri). Considerata la capillarità dei luoghi sensibili (scuole, istituti di culto, ospedali, centri giovanili, ecc.), il settore rischia un taglio quasi totale e la perdita di circa 11.500 posti di lavoro.
Nella sua petizione, l’onorevole Cirio ritiene gli effetti della legge sproporzionati rispetto all’obiettivo di scoraggiare il gioco d’azzardo patologico e tali da costituire una palese violazione delle libertà di stabilimento e di prestazione dei servizi. Ricorda inoltre che il trattato sul funzionamento dell’Unione Europea prevede un intervento della Commissione qualora una disparità di regolamentazione alteri le condizioni di concorrenza del mercato interno.
Al riguardo, i dati forniti da Astro confermano l’allarme: l’associazione di gestori stima un’espulsione del gioco legale sul territorio regionale intorno al 99%. Per scongiurare un simile scenario, Astro sta lavorando per ottenere una proroga (cosa già avvenuta nell’aprile scorso in Liguria) promuovendo incontri istituzionali in Regione con i rappresentanti politici per illustrare gli effetti che la normativa avrebbe in termini di occupazione, bilancio, lotta alle patologie e al gioco illegale.